“ARTE” nel suo etimo sono racchiuse molte definizioni, incontrando la scultrice Piera Legnaghi mi è tornato in mente tutto il suo significato primigenio. Un’artista completa completa, che crea con il cuore, prima che con le mani. Non a caso il Cuore è un argomento ricorrente nella sua arte, incontrandola mi resi conto di essere di fronte ad una grande Donna, mi azzarderei lei stessa è arte. Di seguito quello che ne è uscito da una chiacchierata.

Buongiorno, vorrei partire con lei per chiederle come e quando è maturata in lei la consapevolezza che la scultura sarebbe stato il suo destino?

Ho iniziato da bambina a dipingere: avevo bisogno di un mio spazio interiore e ho iniziato a esprimermi con colori, poi intorno a 20 anni ho sentito che la superfice non mi bastava e ho sperimentato lo spazio con alcuni materiali. Così nasceva la scultura e non ho più smesso.

Le sue sculture sono per lo contraddistinte dalla simbologia del cuore, quale significato ha per lei?

La forma del cuore nasce da studi geometrici armonici, la mia ricerca di armonia mi ha portato a scoprire mondi fino ad allora inesplorati. Mi sono trovata il cuore senza volerlo, si è auto creato e sono rimasta affascinata dalla forma. In fondo l’artista è colui che svela la magia e i segreti della natura.

Con quale materiale preferisce creare, e perché?

Amo il ferro e l’acciaio, il ferro nasce dalle stelle e si trova nella profondità della terra, metafora della vita, dall’alto al basso, scavando con le mani e sensi interiori.

 

Molte delle sue sculture sono state posizionate a Verona, la sua città omaggiata, tra l’altro una delle quali si trova a Castel Vecchio?

Alcune sculture grandi si trovano nella mia città ma avrei il desiderio di lavorare dovunque si senta il bisogno di armonia, perché l’opera d’arte deve necessariamente, soprattutto ora, portare questo messaggio e irradiare attraverso le vibrazioni della forma il” ben-essere”. La scultura del Museo di Castelvecchio Strappo 1977) è rimasta alcuni mesi e poi è stata tolta perché probabilmente era troppo avanti per il tempo.  È stato il primo esempio in Italia di Land art.

Oltre a questo lei ha fatto molte esposizioni, sia collettive che personali, sia nel suolo patrio che all’estero, ci racconti se ha provato emozioni diverse a esporre in Italia o in altri paesi?

Esporre a New York negli anni 90 è stata una sensazione particolare e molto interessante, ma amo esporre dovunque perché trovo e sento culture diverse ma l’energia, sia positiva che negativo) è dovunque. L’unica differenza è quando espongo nella mia città o dintorni, è come a essere a casa. Ma poi oltre scultura, opere di urbanistica, ci racconti qualcosa di queste. Elan Vital, Slancio Vitale, titolo preso dalla filosofia di Henry Bergson, è nato alla porte di Verona, vincendo un concorso indetto dalla autostrada Autobrennero nel 2012.Rappresenta lo slancio vitala del umanità, un grande segno nello spazio in acciaio corten, simbolo di dinamicità ,di apertura e ingresso alla città, senza disturbare le vetture che a migliaia passano giornalmente.  Scultura non imponente come un ingombro che darebbe fastidio a chi passa concentrato alla guida. Ho scelto un simbolo che può passare inosservato pur nell’altezza di 12 metri…Perché per me la scultura è relazione con l’ambiente e con le persone che la vivono.

Ma poi abbiamo i gioielli e un libro, giusto?

Da ragazzina, nel laboratorio di mio padre cesellatore di arredi sacri, mi facevo aiutare per realizzare gioielli per me e le   mie amiche usando il rame e ottone.  Piccoli gioielli che mi hanno introdotto poi, alla scultura vera e propria. Il gioiello è sempre relazione con il corpo, con le proporzioni fisiche umane. Amo scrivere come altra forma espressiva. Ho pubblicato “La stanza creativa”,” L’arte cura” e un libro di poesie “A cuore aperto”

Quali sono i suoi progetti per il futuro?

Ad un certo punto della mia vita, dopo un periodo di crisi personale, ho elaborato un mio metodo di arteterapia che ho denominato arte per il benessere. Ho fatto parte per oltre 10 anni del gruppo di studio e ricerca del Prof. Franco Larocca docente della Facoltà di Pedagogia speciale all’Università di Verona. Ho lavorato e lavoro tuttora in vari ambiti, cercando di aiutare le persone in difficoltà con i colori e le forme, sentendomi una levatrice che fa nascere una parte creativa dell’essere umano di qualsiasi età. Perché chi nasce con una particolare dote deve passarla trasmetterla agli altri. Così si conclude il cerchio.